Lunedì 4 novembre 2024, in occasione della “Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate”, sono stati ricordati e onorati i caduti di tutte le guerre.
Un corteo, partito da piazza della Repubblica con autorità civili e militari, con studenti, con appartenenti alle associazioni locali, quali Misericordia, Fratres ed Associazione dei Carabinieri in congedo e con tanti concittadini sangregoresi, ha preso il via da Piazza della Repubblica per arrivare in Piazza Marconi dove il Sindaco, Sebastiano Sgroi, ha deposto un omaggio floreale al vecchio monumento dei caduti. Ad accompagnare il corteo la musica del Complesso Bandistico “Città di San Gregorio” diretto dal M° Giuseppe Scavo. Subito dopo l’omaggio floreale, il corteo si è recato in piazza Caduti in Guerra per deporre una corona d’alloro al nuovo monumento ai caduti sotto la benedizione del parroco Don Ezio Coco che a conclusione ha celebrato la santa messa nella chiesa madre.
L’Istituto “Michele Purrello” è stato rappresentato da una delegazione di alunni delle classi quinte di scuola primaria accompagnati dalle loro docenti Graziella Ferro, Sonia Riggio Lo Grasso e Arianna Sampino. Gli alunni e le alunne si sono preparati per l’evento attraverso letture, lezioni e argomentazioni inneggianti alla pace, riflettendo sul valore della pace e sulle conseguenze gravissime che ogni guerra porta con sé.
Per l’occasione un alunno della classe 5A Gaetano Scarlata, ha esposto “La tregua di Natale” di James Riordan. A dicembre del 1914 la 1a Guerra Mondiale era iniziata da pochi mesi, ma aveva già provocato moltissime perdite sia nell’esercito tedesco che in quello inglese e fiaccato lo spirito dei superstiti. La Vigilia di Natale, al tramonto, nelle trincee del fronte occidentale venne dichiarata una tregua, decisa non dagli stati maggiori degli eserciti ma dai soldati semplici. Giovani inglesi e tedeschi uscirono allo scoperto nella terra di nessuno, cantarono canti natalizi, si accesero candela, celebrarono cerimonie religiose, seppellirono i morti e decisero di giocare una partita di pallone, come a dire: «Noi la guerra non la vogliamo anche se ci impongono di farla».
La Referente Rapporti con il Territorio, la Stampa e Disseminazione
Ins. Graziella Ferro
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