Gli alunni dell’I.C.S. “Michele Purrello” ricordano l’eccidio dei tre carabinieri uccisi 42 anni fa al casello autostradale di San Gregorio di Catania

Gli alunni dell’I.C.S. “Michele Purrello” ricordano l’eccidio dei tre carabinieri uccisi 42 anni fa al casello autostradale di San Gregorio di Catania.

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Sono stati ricordati, nella mattinata di mercoledì 10 novembre, in occasione del 42° anniversario dell’eccidio, i tre carabinieri: Vice Brigadiere Giovanni Bellissima 24 anni, e gli Appuntati Salvatore Bologna 41 anni e Domenico Marrara 50 anni, uccisi barbaramente in un agguato mafioso 42 anni fa.
I tre militari, quel giorno furono trucidati da un commando che entrò in azione per liberare e uccidere, dopo qualche giorno, il boss Angelo Pavone, noto come “faccia d’angelo”, che doveva essere trasferito dal carcere di Catania a quello di Bologna.
Alla cerimonia, molto sentita e partecipata, erano presenti un picchetto d’onore dell’Arma dei carabinieri, un picchetto della Polizia Locale, la rappresentanza dell’Associazione nazionale Carabinieri in congedo di San Gregorio di Catania, presieduta da Salvatore Grasso, che ha intitolato l’associazione locale proprio ai tre militi caduti.
Per il Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania era presente il comandante, colonnello Rino Coppola: «Ricordiamo oggi il sacrificio del vice brigadiere Bellissima e degli appuntati Bologna e Marrara – ha sottolineato il comandante -. Si rinnova, quindi, l’impegno da parte dei carabinieri ad adempiere al loro dovere al massimo delle loro capacità, ma si rinnova anche l’impegno da parte di tutti i cittadini a fare tesoro di quello che è l’esempio di questi tre militari per vincere la resistenza nei confronti delle organizzazioni mafiose».
Il comandante si è poi intrattenuto con gli studenti della scuola secondaria di primo grado dei due istituti Comprensivi di San Gregorio di Catania, “Michele Purrello” guidati dalla prof.ssa Lucia Di Geronimo e “Savio” guidati dalla prof.ssa Giada Squillaci.
A loro ha spiegato che «la mafia oltre ad essere un fattore sociale è soprattutto un fattore culturale e quindi può essere sconfitto partendo proprio dalla formazione delle nuove generazioni».
Per il primo cittadino di San Gregorio, Carmelo Corsaro, che ha presenziato: «È importante – ha detto – non abbassare la guardia nei confronti della criminalità organizzata. Cerimonie come queste, vanno valorizzate per indicare che San Gregorio è presidio di legalità».
Erano presenti alla cerimonia, oltre a numerosi carabinieri e ai volontari della Misericordia San Gregorio, anche il vice comandante della locale stazione dei carabinieri, luogotenente Lorenzo D’Agata, il comandante della Polizia locale, commissario Mario Sorbello, il presidente del consiglio comunale, Ivan Albo, il vice sindaco, Seby Sgroi, l’assessore Giovanni Zappalà, il cappellano militare Sicilia Orientale, don Rosario Scibilia e il parroco di San Gregorio, Don Ezio Coco, che insieme hanno celebrato la santa messa subito dopo la cerimonia nella chiesa Madre di Santa Maria degli Ammalati.

La Referente Rapporti con il Territorio e la Stampa
Ins. Graziella Ferro


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